Ricarica Estintore Barberini ⭐ Estintore Roma – Noleggio, Vendita, Ricarica e Manutenzione di ogni tipo di estintore, materiale antincendio.
Ricarica Estintore Barberini
I dispositivi antincendio, conosciuti con il termine: estintore, hanno bisogno di qualche controllo una volta ogni tanto e di una Ricarica Estintore Barberini che sia eseguita in modo da ottimizzare la sua funzione.
Possiamo dire che la Ricarica Estintore Barberini di solito si effettua quando è stato usato, perfino per pochi secondi, ma comunque si è innescato un meccanismo di funzionamento che ha danneggiato il prodotto interno perché è stato a contatto con l’aria.
Per fare la ricarica si deve svuotare interamente il prodotto interno, che ha ricevuto un inquinamento da aria, innescando magari delle reazioni chimiche che comunque limitano poi la sua efficacia di spegnimento incendio. Chiunque abbia usato, anche solo per gioco o per qualche secondo questo tipo di dispositivo, per vedere se funzionava, ha già creato un serio problema interno.
Il prodotto, dopo qualche giorno, ma anche dopo qualche ora, semplicemente non andrà a fuoriuscire nuovamente anche se premete la manopola fino in fondo. Tutto questo capita a causa di un prodotto che si è sedimentato, cioè è andato in fondo alla bombola e non riesce a uscire all’esterno.
A questo punto è necessario che essa venga svuotata, ma come? Ci sono dei dispositivi specifici e attrezzature di medie o grandi dimensioni che aspirano il prodotto fino a svuotarlo interamente. Le ditte che eseguono o rilasciano questo tipo di servizio, ritirano il dispositivo, cioè l’estintore, per poterlo svuotare e lavare interamente.
Non devono essere contenuti eventuali depositi o ristagni di prodotto precedente perché essi si solidificano e nel momento dell’uso possono ostruire la fuoriuscita provocando dunque un blocco del prodotto.
Una volta che si è pulito al meglio, sempre con un’attrezzatura professionale, si passa a ricaricarla. Perfino in questo passaggio finale è necessario usare determinate tipologie di macchinari. Dunque è normale che ci si rivolga a dei professionisti perché essi sono gli unici a rilasciare una bombola che funzioni in modo perfetto.
Al termine della ricarica ci sono le analisi e i controlli che vengono eseguiti dai tecnici che considerano il peso e analizzano i risultati delle analisi che si sono eseguite.
Un lavoro meticoloso che è fondamentale per avere la certezza di un prodotto o dispositivo che sia antincendio.
Come si fa a ricaricare degli estintori CO2?
Il CO2 è un componente molto importante quando si parla di prodotti antincendio. Nella classificazione della qualità e valore di spegnimento, proprio il CO2 è il migliore. Intanto è noto che, data la qualità del prodotto, ci siano delle richieste di revisioni anche a 70 mesi dall’acquisto.
Vale la regola di far fare la ricarica sempre quando c’è stato un utilizzo. Per poter avere una Ricarica Estintore Barberini è necessario un dispositivo specifico, un’attrezzatura che si trova nei laboratori e fornitori di questi dispositivi.
Il CO2, durante la carica, ha bisogno di avere a che fare con una serie di analisi e di pressioni che sono immesse quando si immette il prodotto. Per avere la certezza che esso funzioni, durante la ricarica, il dispositivo ha un controllo della quantità di prodotto inserito e una determinata pressione interna.
Il beccuccio dell’estintore viene unito a un tubicino che inserisce il prodotto e elimina l’aria interna che potrebbe essere letale per il funzionamento del dispositivo. Di conseguenza è necessario avere un professionista che si occupi di questo tipo di estintore perché esso è sensibile alle piccole anomalie che si possono creare durante il passaggio di ricarica e per l’eliminazione dell’aria interna.
Ricarica Estintore Barberini a schiuma
Per quanto riguarda i prodotti che sono a schiuma, essi sono consigliatissimi per l’ottima efficacia che hanno sullo spegnimento delle fiamme. Essi sfruttano due tipologie di spegnimento, quale la soffocazione e l’inondazione con reazione di volume.
Tanto per sintetizzare il suo funzionamento vediamo che si ha a che fare con una schiuma che reazione a contatto diretto con l’aria, in modo da gonfiarsi. Quando essa si spara sulle fiamme, si gonfia, ma perché elimina l’aria che sta contribuendo all’alimentazione del fuoco stesso. Una scoperta che ha prodotto un’ottima efficacia e che dunque fa rientrare gli estintori a schiuma, tra i migliori. Questo è l’effetto a soffocamento.
L’inondazione avviene perché la schiuma ha un suo volume e come tale si ha a che fare con una sorta di peso che schiacciala base della fiamma, in modo da impedirle di prendere aria e quindi di continuare a bruciare.
Il suo utilizzo o funzionamento è semplicissimo. Quando si mette un peso sulla base della fiamma, essa tende a spegnersi e questo porta a controllare o domare un qualsiasi incendio. In un incendio con delle fiamme molto forti, alte e intense, la schiuma passa attraverso le fiamme e crea una sorta di “rivestimento” isolante.
Il fuoco che si trova intrappolato alla base non ha aria e si spegne.
Considerante che per avere la schiuma è necessario che ci siano determinati componenti chimici che creano dunque questa nuova forma del prodotto. Durante la Ricarica Estintore Barberini si nota che la “soluzione” è liquida e viene sparata all’interno della bombola fino ad una determinata altezza. Il peso è quello che riesce a garantire che l’estintore è totalmente funzionante.
Il lavoro di Ricarica Estintore Barberini a schiuma, come tutti i controlli e collaudi da fare, avvengono con delle attrezzature che si trovano presso dei laboratori specifici e macchinari che sono molto sensibili alle anomalie.
Non fate mai una ricarica di un qualsiasi estintore in modo autonomo perché ci potrebbero essere dei problemi o ostruzioni già nel momento dell’immissione.
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Si può fare una ricarica dell’estintore in modo fai da te?
Purtroppo ci sono dei prodotti sul mercato, da dichiarare totalmente illegale, ma che non lo sono del tutto, dove si dichiara che sia possibile fare una ricarica in modo autonomo. Questa è una cosa assolutamente impossibile e sconsigliabile da fare.
Va sottolineato che per fare una ricarica prima si deve svuotare interamente la bombola e, in molti casi, è necessario pulirla o lavarla dai residui. Già non compiendo questo primo passaggio, poiché sono necessari determinati dispositivi, si corre il rischio di andare a manomettere un dispositivo che ha delle probabili ostruzioni.
Quindi è normale che si è impossibilitati nel fare un lavoro in modo autonomo. Quando poi si effettuano delle manomissioni oppure si riesce a fare una ricarica in fai da te con qualche kit trovato su internet, sicuramente d’importazione, ecco che l’estintore non funziona. La cosa più grave e che se poi richiedete dei controlli di manutenzione o revisione, si corre il rischio di dover sostituire il dispositivo perché esso è da dichiarare inutilizzabile e non funzionante.
Ogni quanto tempo si deve fare la ricarica degli estintori
Per rendere facile e gestibile i controlli di questi dispositivi da parte degli utenti, ci sono dei manometri sugli estintori che indicano la pressione e la quantità di materiale interno. C’è sempre l’incomprensione che riguarda l’eventualità di non avere mai usato questo dispositivo e ciò nonostante il manometro senza che esso è totalmente scarico.
Chiariamo la situazione. Il manometro ha una parte bianca ed un’altra rossa, similarmente alle spie della benzina che troviamo in auto. Quando la lancetta scende a picco o segna una qualche sigla nella parte rossa, allora l’estintore è scarico.
Esistono due significati di questo tipo di “segnale”, vale a dire:
- Pressione
- Materiale assente all’interno della bombola
In caso di un problema di pressione o depressurizzazione, il manutentore, cioè il tecnico degli estintori deve ripristinare la corretta forza di spinta. Per far ciò è possibile che si deve verificare l’integrità della bombola. Negli anni essa potrebbe aver sviluppato delle perdite e lesioni che hanno “fallato” la pressione.
In caso di perdita, che non viene ritrovata dal tecnico, esso esegue nuovamente il “rimpinguare” del getto di pressione e poi il cliente dovrà notare se nel giro di qualche giorno o di qualche settimana, la lancetta del manometro è iniziata a scendere. In questo caso è necessaria una sostituzione del dispositivo.
Per scaricare il materiale interno si potrebbe avere una situazione di utilizzo, quindi l’estintore semplicemente si è scaricato gettando fuori interamente il suo contenuto oppure, cosa che capita molto spesso, si ha a che fare con una perdita di volume e di reazione chimica del prodotto interno.
In questo caso è necessario svuotarla, con un dispositivo apposito in un laboratorio che si occupa della Ricarica Estintore Barberini, e poi ricaricarla per essere riconsegnata al proprietario.
Di media possiamo dire che la ricarica potrebbe essere necessario ogni 5 anni oppure, per modelli a base di CO2 anche ogni 8 anni, ma questi sono solo dei tempi indicativi. Solo un tecnico, durante le revisioni obbligatorie, potrà valutare la situazione e quindi avere una piena consapevolezza dello stato interno del dispositivo.
Non fate mai una “prova” in fai da te, magari andando a premere la manopola per vedere se essa funziona e rigetta il prodotto all’esterno perché in questo caso dovete fare la ricarica nonostante sia uscito poco prodotto perché, uscendo il prodotto sarà entrata aria.
L’aria è un elemento che non consente di avere poi una buona funzionalità nei mesi avvenire perché creare un’anomalia nella pressione interna che si blocca.
Se non si usa l’estintore lo si deve ricaricare?
Erroneamente si collega lo “scaricamento” di un estintore a quello di una carenza di prodotto interno. Alla fine il collegamento è logico da un lato, perché si parla comunque di una bombola che contiene una qualche soluzione chimica o polvere, ma dall’altro lato è errate fare questo pensiero sugli estintori.
Vedete essi sono pieni di soluzioni e materiali interni che vengono poi rigettati all’esterno con una forte pressione. Solo che tali componenti sono a base chimica, quindi devono essere in grado di eseguire una determinata reazione chimica. Magari hanno una componente a base di schiuma, che a contatto con l’aria si gonfia e quindi crea comunque una reazione che si genera in base a determinati fattori.
Perfino il CO2 si potrà disperdere all’esterno, magari per una perdita che è quasi invisibile o è impercettibile. Ci sono tantissime situazioni che dunque rendono “scarica” un estintore nonostante non si sia mai usato.
Oltre a questo, per Ricarica Estintore Barberini si potrebbe intendere anche altri elementi e componenti che contribuiscono al suo funzionamento, come:
- Pressione
- Bombola di pressione
- Valvola interna
- Reazione chimica
- Presenza di aria o di altri elementi di getto
Paroloni che sembrano incomprensibili, ma che sono molto semplici da capire. Per funzionare al meglio, questi dispositivi antincendio, devono avere una pressione interna che contribuisca a mantenere il loro delicato equilibrio. Quando c’è una fuoriuscita o dispersione di prodotto all’esterno o al contrario c’è un’introduzione di aria, questo equilibrio si altera è quindi la pressione interna perde di efficacia.
Il risultato è quello di avere una perdita di forza di reazione durante il getto finale, dunque non è proprio consigliabile avere questo tipo di problema.
La bombola di pressione è invece un altro elemento che è chimico è che da la spinta interna per sparare fuori il prodotto. Si tratta dunque di una situazione che effettivamente è in grado di apportare un beneficio reale. Per esempio il gettito di pressione riesce a garantire già un elemento che sopprime la fiamma per la su potenza. Ovviamente il materiale sparato all’esterno ha poi questo tipo di aggressività e di conseguenza si riesce a controllare e a spegnere la fiamma.
Notate dunque che se parliamo di una Ricarica Estintore Barberini non è detto che esso sia rivolto esclusivamente ad una perdita di materiale? Tutte le voci in elenco hanno delle caratteristiche che contribuiscono al buon funzionamento finale del dispositivo ed ogni una di esse potrebbe necessitare, una tantum, di una ricarica.
Cosa che può fare solo un tecnico poiché è necessario che ci siano dei dispositivi appositi per non creare un’implosione o una vera esplosione della bombola di contenimento.
Confondere la ricarica con il semplice ricaricare del materiale è un errore comune che si fa spesso. Per questo ci sono tanti utenti che addirittura vogliono provare a fare un intervento di ricarica in modo autonomo, ma senza molto successo.
Concludiamo che una ricarica degli estintori deve avvenire ovviamente quando lo si usa e quindi viene totalmente disperso il prodotto interno.
Domande Frequenti
Come si utilizza un estintore?
L’estintore si deve utilizzare nel caso in cui si voglia contenere un grande incendio oppure spegnerne uno di piccole dimensioni. È importante, però, non sottovalutare mai l’intervento dei vigili del fuoco.
Quanto costa un estintore?
Il costo varia a seconda del modello, per ricevere maggiori informazioni chiamaci o compila il form qui sotto per essere ricontattato.
Quanto dura un estintore?
Un estintore può durare dai 24 ai 72 mesi a seconda del modello.
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