Controllo Estintore Africano ⭐ Estintore Roma – Noleggio, Vendita, Ricarica e Manutenzione di ogni tipo di estintore, materiale antincendio.
Controllo Estintore Africano
Misure preventive, così possiamo definire gli interventi che vengono fatti sugli estintori prima della vendita, dopo e negli anni avvenire, tutti mirano a fare un Controllo Estintore Africano intero.
Non basta fare un Controllo Estintore Africano che sia blando oppure non fatto da parte di professionisti del settore. Mai manomettere l’estintore, premere la manopola per far fuoriuscire del prodotto oppure eludere quello che viene detto dal manometro. Tutti questi sono solo piccoli consigli che magari un utente non valuta.
Pensate che perfino muovere e premere la manopola, tanto per vedere il getto dell’estintore, obbliga poi ad una ricarica e ad una revisione o manutenzione da parte di un tecnico. Purtroppo sarà entrata aria che potrebbe innescare la reazione chimica del prodotto interno.
Nei modelli a schiuma è normale che la presenza di aria vada ad aumentare il volume della schiuma fino a farla fuoriuscire all’esterno dalle guarnizioni che iniziano a soffrire la spinta della schiuma o dal beccuccio che di solito si usa per direzionare il getto.
Di solito si richiede una manutenzione di controllo almeno una volta ogni 6 mesi, un intervento che si può pagare con un abbonamento a più anni oppure pagando direttamente nel momento della “visita”.
Esso riesce a garantire comunque delle valutazioni degli estintori e magari arrivare poi a capire se ci sono dei problemi effettivamente gravi o delle trasudazioni dall’interno verso l’esterno.
Controllo di manomissione Estintore
Per rivendere degli estintori usati, per superare i controlli semestrali di manutenzione e perfino per cercare di allontanare il costo di una ricarica oppure di un intervento di sostituzione e nuovo acquisto, molti manomettono il manometro dell’estintore.
La manomissione porta ad usare, in caso di necessità, un dispositivo che è realmente molto pericoloso poiché esso potrebbe esplodere mentre si usa, non far uscire il materiale interno che è ignifugo, avere un getto molto basso, reazioni incontrollate dei componenti interni e via dicendo. Gli effetti che si hanno poi in fase di utilizzo sono tantissimi e purtroppo spesso non vengono raccontati perché non si capisce cosa sia successo.
Il manometro che è presente in ogni estintore ha una funzione “vitale” di questo prodotto, cioè quello di far sapere se c’è del materiale interno, quindi se esso è carico, ma soprattutto se c’è la giusta pressione per “sparare” il prodotto all’esterno con una certa potenza.
Quando la lancetta arriva a depositarsi nella zona rossa oppure è all’inizio della zona rossa, l’estintore deve venire controllato e quindi fare una revisione oppure una ricarica perché semplicemente è vuoto o non funzionante.
Il Controllo Estintore Africano per le manomissioni viene eseguito su richiesta dei clienti che hanno bisogno di sapere quale sia l’efficienza di questo dispositivo antincendio, ma anche dalle stesse ditte che ritirano i modelli che sono vecchi, usati oppure danneggiati.
Una volta scoperta una manomissione, la bombola finisce in fase di ripristino della sua funzione originale, oltre alle verifiche che contribuiscono a capire se la manomissione ha danneggiato poi dei meccanismi interni.
Tale intervento è possibile richiederlo in modo indipendente, cioè un libero cittadino lo può chiederselo perché ha comprato un estintore usato e vuole sapere, prima di pagarlo, se esso è manomesso e quello che si vede sul manometro sia originale o meno.
Purtroppo vediamo che alcuni utenti, forse per gioco, manomettono addirittura la bombola che contiene i gas inerti, questo vuol dire avere un alto rischio di esplosione esterna con la modifica dei metalli. Meglio non fare mai delle modifiche su queste strutture per ovvie ragioni.
La pressione interna ha una sua forza d’impatto che deve essere canalizzata tramite un percorso interno.
Estintore con verifica della pressione permanente
La pressione degli estintori è divisa in quella permanente, quella interna e quella data da bombole esterne. Per esempio, in alcuni impianti antincendio, che sono di grandi dimensioni, con erogatori a soffitto di schiuma e di altri prodotti ignifughi, sono alimentati da grandi estintori che a loro volta hanno bisogno di una pressione di spinta.
Per i modelli che sono di piccola e media dimensione c’è una pressione interna che è chiamata “permanente”, cioè che va ad essere utile in modo stabile per spingere poi all’esterno il prodotto, ma con una certa forza.
Anzi proprio la pressione è un elemento che riesce ad abbassare le fiamme e quindi il prodotto riesce ad arrivare alla base della fiamma oppure avvolge i materiali che stanno alimentando questo incendio.
In un Controllo Estintore Africano semestrale, che è di manutenzione, oppure durante una revisione è normale valutare la pressione permanente, ma in che modo? Con dei dispositivi specializzati che rilasciano dei risultati da cui il manutentore andrà a trarre i valori della pressione interna. Sembra quasi scontato dirlo, ma in realtà se non ci fossero questi controlli oppure questi dispositivi, si rischia di avere delle situazioni dove la pressione non arriva mai ad essere perfetta.
Infatti in un’ambiente chiuso, come una bombola, che contiene poi dei materiali a base ignifuga, che è a base di polveri, di componenti chimici, di elementi che sono artificiali, di gas e ossigeno, ci sono delle reazioni che dunque rendono anomala la pressione interna.
Essa spesso viene eseguita da gas inerti che sono naturali e non ignifughi che poi reagiscono nel momento in cui si preme la leva di funzionamento. A questo punto è normale che grazie alla potenza sviluppata dai gas si ha uno “sparo” dei componenti interni.
Anzi quando si parla di estintori che sono a schiuma, all’interno dell’estintore ci sono dei componenti liquidi che in base alla potenza della pressione reagiscono aumentando il loro volume, diventando direttamene schiuma che soffoca la fiamma e spegne la base o principio d’incendio.
La pressione permanente viene spesso controllata nell’intervento che riguarda il “collaudo”. Questo è un intervento che si effettua ad anni di distanza dalla produzione e che va a valutare alcuni meccanismi e funzionamenti che sono effettivamente interni alla bombola.
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Estintore in disuso, controllo e verifica per avere poi la sostituzione
Il discorso che riguarda poi l’estintore in disuso non è che esso non è mai stato usato, esistono milioni di estintori che, per fortuna, non sono usati. Solo che nella loro costruzione a base di una ricarica con gas e via dicendo, si ha a che fare comunque con degli elementi che sono da movimento, prima o poi essi andranno ad avere delle reazioni.
Un estintore che ha 20 anni di vita, potrebbe essere inutilizzabile, ma non perché non ha subito delle manutenzioni, ma semplicemente perché i meccanismi interni idraulici, che sono quelli che vanno a sviluppare reazioni, pressioni e via dicendo, semplicemente sono usurati dagli elementi che hanno custodito.
Tramite un Controllo Estintore Africano diretto, con verifica interna si ha la possibilità di capire se l’estintore ha ancora qualche anno di vita oppure se si deve ritirare e sostituire.
La ditta che di solito offre la possibilità di fare delle manutenzioni o controlli di modelli molto vecchi, potrà garantire una sostituzione.
Il Controllo Estintore Africano per questi modelli viene fatto perfino per capire se ci sono delle dispersioni esterne oppure dei danni nelle guarnizioni di isolamento. Quando si ricarica un estintore e questo, dopo qualche settimana, inizia ad avere la lancetta del manometro che si abbassa, allora ci sono delle dispersioni.
Questo vuol dire che è necessario fare intanto una sostituzione, poi ci sarà una manutenzione presso la ditta che ha ritirato il modello e poi la riconsegna se si recupera l’estintore. In caso però ci sono degli estintori privati è comunque possibile chiamare un professionista per fare intanto il controllo e valutare se comprare o meno un nuovo estintore.
Cosa controllare nel cartellino della manutenzione
Ogni estintore ha un cartellino, che è poi una garanzia o un foglio che va a identificare le caratteristiche dell’estintore, ma non è un semplice “foglio”, parliamo di un certificato con valore legale e di garanzia.
Tutti i dispositivi antincendio, cioè gli estintori, ne devono possedere uno poiché è possibile valutare quali sono stati gli interventi e controlli effettuati. Per esempio è in questo certificato che si trascrive la revisione o eventuali riparazioni.
Un utente che si trova a comprare un nuovo modello oppure un estintore usato, deve avere la garanzia che ci siano scritte date e riferimenti di interventi eseguiti. Potete chiedere delle consulenze a dei rivenditori in modo da avere delle valide spiegazioni.
Se magari volete togliere questa certificazione dall’estintore, tanto perché non vi piace, poiché ci sono stati utenti che hanno fatto questa scelta realmente per questo tipo di problema, almeno conservatela. Se la si getta e necessario chiamare il manutentore e pagare un controllo con revisione che potrebbe essere costoso.
Infatti si deve avere la certezza che questo dispositivo non abbia alcun problema di funzionamento o di lesioni interne ed esterne. Insomma è importante che il “documento”, che noi vogliamo chiamare così, sia comunque presente o disponibile per una consultazione diretta.
Controllo Estintore Africano nei dispositivi di sicurezza
Negli estintori è normale che ci siano dei dispositivi che sono di sicurezza, ma molto dipende dalla tipologia e grandezza del modello. In linea generale vediamo che tutti, chi più e chi meno, ha un qualcosa che riguarda la sicurezza.
Per esempio, nei modelli di estintori che sono molto piccoli, c’è un “perno” che blocca la manopola in modo da non poterla premere accidentalmente, magari mentre si sposta. Essa deve venire sfilata in casa di utilizzo e quindi si potrà usare la leva per sparare fuori il getto e il prodotto che è contenuto al suo interno.
Questa è un elemento di sicurezza che è essenziale, ma che comunque va ad essere utile proprio per i modelli che sono economici o semplici. Si tratta dunque di un elemento che deve essere controllato quando ci sono delle manutenzioni oppure delle revisioni.
Sempre rimanendo in tema della spoletta, si deve valutare che la manopola, magari sottoposta da un danno da spinta, come può essere una posizione anomala dell’estintore oppure non ci si rende conto che c’è qualcosa che spinge la manopola, non vada a modificare la spoletta nella sua superfice.
Alcuni modelli di estintori si sono ritrovati con una spoletta del tutto distorta, tanto che essa aveva bloccato la possibilità di poterla sfilare. I tecnici che hanno eseguito il Controllo Estintore Africano hanno dovuto tagliare la spoletta poiché non era possibile sfilarla.
Attenzione che tra i dispositivi di sicurezza ci sono anche quelli che sono meccanici, a temperatura oppure di implosione. Come detto, in base alle caratteristiche e grandezza della bombola, esistono quindi diverse tipologie di sicurezza.
Per avere un controllo delle loro funzioni non si deve usare l’estintore, se non in rarissimi casi e da parte di tecnici specifici. Di solito si ha bisogno di dispositivi che sono molto delicati, ma che rilasciano poi determinate sigle e via dicendo. Si tratta di una situazione che se non viene gestita da parte di soggetti altamente specializzati, il rischio è che lo stesso sistema di sicurezza vada a non far funzionare l’estintore in caso di necessità.
Nei modelli che sono mossi da una pressione interna a base di gas inerti con la presenza di liquidi che diventano poi schiuma antincendio, meglio che il Controllo Estintore Africano non sia mai dimenticato ed eseguito direttamente durante la revisione o poco prima.
In questi dispositivi ci possono essere delle reazioni chimiche anomale che avvengono, non perché l’estintore abbia dei difetti di fabbrica, ma proprio per la sua manutenzione o sorveglianza che è stata eseguita male da parte del proprietario.
Per esempio è possibile che ci sia un estintore che viene esposto a fonti di calore vicino, come capita nelle cucine dei ristoranti, qui si ha dunque una temperatura che non è mai uguale e non è consona alla buona tenuta dell’estintore.
In questo caso si ha a che fare con un’alta probabilità di blocco della funzione data dalla sicurezza presente nella bombola. Infatti la pressione e il getto potrebbe essere ostruito direttamente da parte delle reazioni chimiche dei componenti interni.
Dunque è meglio fare attenzione a quale sia la qualità della funzione interna, ma soprattutto è normale che proprio durante il controllo di manutenzione semestrale, il manutentore vada a valutare tutte le caratteristiche di questo prodotto antincendio.
Domande Frequenti
Come si utilizza un estintore?
L’estintore si deve utilizzare nel caso in cui si voglia contenere un grande incendio oppure spegnerne uno di piccole dimensioni. È importante, però, non sottovalutare mai l’intervento dei vigili del fuoco.
Quanto costa un estintore?
Il costo varia a seconda del modello, per ricevere maggiori informazioni chiamaci o compila il form qui sotto per essere ricontattato.
Quanto dura un estintore?
Un estintore può durare dai 24 ai 72 mesi a seconda del modello.
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